La festa, quella vera, non si annuncia sui muri, si sa. Tutto Limbadi sa, ad esempio, che il 27 luglio c’è la festa di San Pantaleone. Chi lo dice ai limbadesi? Nessuno: lo sanno e basta. Lo sanno perché la prima caratteristica della festa è quella dì esserci; come la luna che un pò non c’è e poi c’è di nuovo, bella tonda. Ma anche quando non si vede c’è lo stesso. Fare una festa vuol dire, innanzitutto, sapere che c’è, anche quando tutto sembra buio. Saperlo sempre, pensarla, tenersi pronti come all’arrivo dello sposo, come i contadini sanno, d’inverno, che a luglio ci sarà da mietere. In altre parole, da che mondo è mondo, la festa è sempre legata ad una apparizione, ad un evento, al ricordo di un fatto di cui ciascuno si ricorda così come si ricorda di sè.