NOTTE DI SAN LORENZO, CERCARE LA PROPRIA PACE… GUARDANDO LE STELLE
Anche quest’anno, nei giorni a cavallo tra il 10 e 12 agosto, in molte parti del mondo vengono organizzate delle serate che hanno come tema dominante… “le stelle”. Tutte le iniziative legate alla “notte di San Lorenzo” conservano un certo fascino… la “notte delle stelle cadenti”, quando è possibile osservare e godere di uno spettacolare fenomeno che ci viene regalato dal cielo notturno…
Per “questa” notte sono state scritte poesie, organizzati eventi, create feste, sulle spiagge o in montagna… tutti stanno con il naso all’insù, tanti con binocoli o telescopi… tutti ad accompagnare, con il vecchio canto di Modugno, il desiderio di vedere le stelle: “Ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso? Ma guarda intorno a te che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare, ti sembra niente il sole, la vita, l’amore… Perfino il tuo dolore potrà apparire poi meraviglioso…”.
Già… è capace che guardando le stelle, si arriva a scoprire pure… che c’è il mare… il mare nel quale ci immergiamo dentro senza neanche “vederlo e sentirlo!”… il mare che come diceva Eschilo “il mare che ci nutre e sempre rinnova la sua linfa preziosa di porpora infinita…”.
Ci sono anche dei momenti che in silenzio… si guarda il cielo e si scopre… la luna…! Il suo chiarore, la sua bellezza, la sua “solitudine” affascinante… e si ha modo di ritrovare se stessi… la propria umanità… pur in una paurosa e mistificante realtà che sembra ci voglia schiacciare, ma… c’è la luna…!
E uno può anche mettersi a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sente… nell’avere scoperto la luna… nel vederla là, mentre se ne sta in cielo, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiara… ignara di noi, che guardandola sentiamo di non aver più paura di niente… perché vediamo che non siamo soli, c’è sempre una mano forte che ci aiuta ad andare avanti… a sfidare l’ignoto futuro con forza, anche se ci sentiamo più stanchi e scoraggiati…!
Questa attenzione verso le stelle ci fa capire (e qui come non ricordare Dante!) come desideriamo tutti “uscire a riveder le stelle”, segno della Bellezza suprema “che move il sole e le altre stelle”.
Un bel giorno Dostoevskij lasciò cadere questa parola misteriosa: “la Bellezza salverà il mondo”… Per molto tempo mi è sembrato che si trattasse di un luogo comune. Infatti, quando, nell’arco della storia, la Bellezza ha mai salvato qualcuno? Essa poteva nobilitare, poteva esaltare… ma salvare? Solo se la Bellezza riveste i panni della Bellezza suprema “che move il sole e le altre stelle”… solo in questo caso si rivela non come una frase che il vento porta via, ma come una vera e propria profezia… e fa sì che anche la visione di un cielo stellato possa rivestire i caratteri di “Salvezza” per il mondo!
Quanto c’è da dire sulle stelle… mi ha sempre colpito il costatare come Dante chiude le tre cantiche della Divina Commedia con la parola “stelle”. L’Inferno finisce con il verso “uscimmo a riveder le stelle”, il Purgatorio “puro e disposto a salire alle stelle”, il Paradiso “L’Amor che move il Sole e l’altre stelle”. Sicuramente per Dante la parola “stelle” ha tutto un significato particolare… è come se ci dicesse: “Guarda che non li metto lì a caso, cerca di capire il perché… apri gli occhi, guardati intorno… alza lo sguardo verso il cielo, perché solo dal Cielo può venire la salvezza!”.
Oltre a Dante, come tralasciare lo sguardo verso le stelle di un altro grande poeta, che non è cristiano, il grande Giacomo Leopardi e ricordare il suo Canto notturno: “… e quando miro in ciel arder le stelle dico tra me pensando: a che tante facelle, che fa l’aria infinita e quel profondo infinito seren … ed io che sono?” Mi piace pensare che il “quando miro in ciel arder le stelle”, che in queste notti di stelle cadenti ci ha portato ad alzare lo sguardo verso il cielo, sia la dimostrazione dell’unico desiderio vero che ci muove … quello di un destino buono, di una vita buona, vera, giusta, bella.
Forse, per tanti, tutto questo è una possibilità “impossibile”… per altri è una poesia, un miracolo, una grazia immeritata. Ma… che storia straordinaria sarebbe la vita di ognuno di noi, se vissuta con questa struggente attesa… quella di alzare lo sguardo verso le stelle, in attesa di un Qualcosa che non ci abbandoni alla nostra solitudine…ma ci porti a “uscire a riveder le stelle” segno luminoso della Bellezza che “move il sole e l’altre stelle” e in cui il cuore ritrova con stupore la sua pace più grande.