WOLFGANG AMADEUS MOZART

WOLFGANG AMADEUS MOZART (Salisburgo, 27 gennaio 1756).

Ho letto che la letteratura è come una strada su cui si cammina e, camminando, pagina dopo pagina, si trovano diversi livelli di approfondimento: può suscitare i pensieri profondi di un grande filosofo o la semplice ammirazione di un bambino con la stessa intensità e lo stesso cuore. La musica invece è come il mare: da fuori si vede una superficie increspata che riflette il colore del cielo. Se ci si nuota dentro si sente la temperatura e le correnti; se si è sotto l’acqua si scopre un mondo che da sopra non si notava, ci sono i pesci ci sono i fondali. La musica è così, proprio come il mare, solo che rispetto alla letteratura ed altre arti, nella musica tutti questi passaggi avvengono simultaneamente. Ciascuno di noi, ascoltando la musica, entra nel mare, in cui c’è il nuotatore, il sub, il marinaio, il pescatore o il fotografo: ciascuno coglierà questo mare dal suo punto di vista, dal suo scorcio, secondo la sua sensibilità e la sua capacità di ascolto.

Messa in questa maniera la musica non si presenta soltanto bella e orecchiabile, ma così perfetta e capace di dare un aiuto a capire meglio cosa c’è dentro di noi, per cui anche uno come me, che non ha mai studiato la musica, non ha potuto non rimanere affascinato dalla musica di Mozart…

A quanto pare quando Mozart scriveva musica faceva tutt’altro: rideva (chi dimentica la famosa risata nel film Amadeus), diceva cose senza senso, scherzava, giocava… scandalizzava anche. Però chi è che non può affermare, con assoluta certezza, che la genialità di Mozart è stata quella di saper descrivere quello che c’è dentro l’animo umano, in una maniera talmente grande e sublime che, quando uno sente la musica di Mozart capisce veramente che questo tipo di arte provoca, dentro il nostro animo, il sollievo, il riposo dalle preoccupazioni quotidiane e dei momenti di vera riconciliazione con ciò che di buono e di bello viviamo e cerchiamo.

Se ci pensiamo bene, tutto questo è avvenuto in Mozart. Basta vedere il film Amadeus per capire che era uno che si è ammazzato di lavoro ed era “schiavo” dei suoi committenti… ma la realtà che c’era nella sua testa, tutta la sua musica, non lo ha mai reso “schiavo”… anzi ha rappresentato per lui la forma più alta e più libera della superiorità della sua persona, e della sua arte, rispetto a tutto quello che di terribile aveva intorno.

Voglio soffermarmi, brevemente, sulla “funzione, scopi ed usi ” della musica sulla società contemporanea.

Che dire. L’unica “arte” commovente, nel grigiore dei rapporti della nostra società contemporanea, è quella che dal cuore dell’uomo viene depositata in suoni, trascritti con un linguaggio che l’uomo ha inventato, così come la poesia, la pittura, la scultura e altre modalità per lasciare una traccia dei momenti di verità della propria vita.

C’è chi lo fa attraverso le parole, c’è chi lo fa attraverso i segni, c’è chi lo fa attraverso i suoni: Mozart lo ha fatto con la sua musica… ed è stato insuperabile!

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