SCARCERATO MATTEO BOE, TAGLIÒ L’ORECCHIO A FAROUK KASSAM
Da una nota dell’Agenzia Ansa di ieri ho letto che “è uscito questa mattina alle 10:40 dal carcere di Opera dove era detenuto, Matteo Boe, il bandito sardo responsabile, tra l’altro, del rapimento il 15 gennaio del 1992 a Porto Cervo del piccolo Farouk Kassam, che all’epoca aveva sette anni e al quale lo stesso Boe tagliò il lobo dell’orecchio che fu poi recapitato al padre del bambino all’interno di una busta. Farouk fu poi liberato dopo 177 giorni di prigionia in seguito al pagamento di un riscatto. Matteo Boe, 59 anni, uno dei principali esponenti del banditismo sardo, ha terminato di scontare 25 anni di carcere…
Al momento della liberazione del piccolo Farouk, sulla mia rubrica “osservatorio” ho pubblicato una piccola nota, senza censurare le polemiche che, allora si sono sollevate sul caso, sui misteri di come si è arrivati alla liberazione, con il coinvolgimento finanche del bandito Graziano Mesina.
BEN TORNATO FAROUK
Buona parte degli italiani ha preso parte, ha pregato ed ha sperato per il piccolo Farouk, che andava strappato con ogni mezzo ai suoi rapitori. Il rapimento era avvenuto a Porto Cervo, in Sardegna, la sera del 15 gennaio: da questa data un intero Paese ha tremato e pianto per la sorte di un ragazzo innocente in mano all’anonima sequestri… e questo testimonia come, al di là dei terribili attentati mafiosi di questi giorni, nella gente sana del nostro Paese (che non è poca!), il valore della vita e della solidarietà è ancora ben vivo.
Ed è proprio grazie a questa gente che si può ancora sperare e vale la pena di lottare. Questa, al di là di tutto quello che si può e non si può dire, è la più grande considerazione da fare! La buona notizia è che Farouk è libero, che dopo sei mesi di terribile prigionia, dove gli è stato anche tagliato un orecchio, è ritornato dai suoi genitori.
Dopo sei mesi in cui è stato costretto a dormire per terra, sopra uno strato di foglie… dopo sei mesi, nei quali non è mai stato lavato, dopo che gli hanno tagliato un orecchio, per costringere i genitori a pagare il riscatto, facendogli capire che avevano sbagliato mentre gli tagliavano i capelli… dopo che, vigliaccamente, i suoi rapitori cercavano di fargli capire che i suoi genitori fossero complici di quella tortura.
Dopo tutto questo, e chissà che altro ancora, non c’è altra notizia più importante di quella che dice “finalmente Farouk è libero!”. Anche se, come si è arrivati alla liberazione di Farouk, forse, non lo sapremo mai e Indro Montanelli, con la sua solita schiettezza, ha scritto quello di cui tanti sono convinti: “l’epilogo di questa tremenda vicenda obbliga tutti noi a dire, sperando che nessuno fuori d’Italia ci senta: Grazie Graziano”.
Mentre, per questa vicenda oscura, il dolore della moglie di un altro rapito, il dott. Connocchiella, si è lasciata andare in un “Ben venga un altro Mesina per liberare mio marito!”…
Nonostante questo, la notizia da dare in questo momento è: “Ben tornato Farouk, dimentica presto i sei mesi di prigionia e torna a vivere!… Il resto, almeno per te, è silenzio”…!
Pubblicato su Proposte, n. 11 del 1992