LA EDITRICE “LA BRUTIA”: BIOGRAFIA DI UN LAVORO EDITORIALE

Quando ho dato vita alla mia mia pagina web ho scritto di non ritenere un peccato di presunzione il pensare di riproporre, in un mio sito, tutta la mia lunga e molteplice “fatica giornalistica”. E’ capitato spesso che tanti amici mi hanno chiesto di poter rileggere alcuni miei vecchi articoli che, con tanta fatica, pazienza e passione, ho inserito nel mio sito, cercando di creare anche la sezione adatta per il contenuto dell’articolo, anche perché i riscontri e le “sorprese” incontrate per strada, mi hanno fatto capire che valeva la pena andare avanti.

Nel susseguirsi degli anni, mese dopo mese, articolo dopo articolo, è stata questa la consapevolezza del mio scrivere, pensare che ne vale la pena e che, ancora oggi, nonostante siano passati tanti anni dalla pubblicazione di tanti articoli, ancora hanno qualcosa da dire e si presentano nella loro, piacevole e interessante, attualità.

Nel dicembre del 1989 sul mensile Proposte di Nicotera ho pubblicato una lunga intervista al compianto prof. Lorenzo Mazzotta, allora titolare della casa Editrtice “la Brutia” di Polistena. A dire il vero, ricordavo poco il servizio giornalistico fatto 30 anni fa, ed è stato il caro amico Gianni Russo, incontrato per caso ad un convegno tempo addietro, che me lo ha fatto ricordare e mi spinge, oggi, a ripubblicarlo: “A distanza di tanti anni dalla scomparsa del caro Lorenzo Mazzotta, titolare de La Brutia Editrice di Polistena, l’amico avv. Michele Scozzarra, questa sera, mi ha fatto un prezioso regalo con l’inviarmi questo suo articolo del 1989, pubblicato sulla rivista “Proposte” di Nicotera che vorrei condividere con voi. Grazie, Michele, per questo ricordo di un indimenticabile amico, docente, professionista della cultura e fondatore della casa editrice polistenese. Giovanni Russo”.

Editare libri, oggi, non è facile. Certo, non è che manca la libertà di esprimersi e di comunicare, ma bisogna ammettere che hanno limitate possibilità di espressione, e di mercato, quelle case editrici che non coincidono con il giro di mercato consueto ed ufficiale. Questa situazione, quali che siano i giudizi diversi che si possono avere, può anche portare ad un processo di appiattimento culturale, provocato dalle scelte operate nelle fasce coperte dalla grande editoria, attenta solo alle esigenze delle leggi di mercato.

Di contro, per fortuna, ci sono molte piccole Case Editrici che si dedicano al ripescaggio ed alla cura degli scritti dei “nostri” grandi, per cogliere, far conoscere e valorizzare delle opere in grado di suscitare ancora interesse per la nostra terra e la sua cultura. Una di queste piccole Case Editrici, che vogliono essere più che altro dei centri di cultura e non soltanto dei mercanti della carta stampata, è la Casa Editrice “La Brutia” di Polistena.

Il Prof. Lorenzo Mazzotta, amministratore unico, ci spiega come ha incominciato ad interessarsi, particolarmente, della cultura calabrese: “La nostra Casa Editrice ha lo scopo di valorizzare la cultura della nostra realtà con la ricerca costante di storie lontane e vicine, dei tempi che furono ed anche del tempo presente, di problemi che travagliano il popolo meridionale. Abbiamo iniziato questa attività editoriale per promuovere la conoscenza di alcuni scrittori calabresi e, allo stesso tempo, per valorizzare sempre più tutta la cultura calabrese. Il lavoro che, come Editrice “La Brutia” abbiamo svolto, e continuiamo a svolgere, è una sollecitazione a scavare nella nostra cultura, per tirare fuori tante opere degne di pubblicazione”.

Il prof. Lorenzo Mazzotta parla deciso, sente questo lavoro editoriale troppo importante, un vero servizio alla nostra cultura e non tralascia di raccontarci come ha iniziato: “Il lavoro ha preso il via nel 1981, con la pubblicazione di “Poesie Calabre”, in vernacolo, del poeta polistenese Vincenzo Rovere. Le poesie sono state scritte tra il 1855 ed il 1861: si tratta del periodo che precede la spedizione del Mille. Questo libro è un piccolo tesoro di storia locale, che merita di essere veramente messo all’attenzione. Trasmette una chiara visione socio-politica di quel tempo e tratta anche delle calamità naturali che si verificarono in quel periodo. E’ particolarmente interessante anche dal punto di vista linguistico, perché in esso c’è tutto un modo di parlare che ormai non è più usuale. Il libro è presentato dal prof. Antonio Piromalli, mentre i cenni biografici e le note al testo sono di Giovanni Russo”.

Anche se particolarmente orgoglioso di questa pubblicazione, il prof. Mazzotta non manca di segnalarci gli altri importanti titoli, dei quali si è arricchita l’Editrice “La Brutia”: “Il saggio di Antonio De Leo sul Risorgimento in Calabria “Galantuomini, Preti e Contadini nella Rivoluzione” è particolarmente interessante perché in esso sono pubblicati dei documenti sui martiri di Gerace. Sempre di Antonio De Leo è stata curata una “Storia del Socialismo in Calabria”. Poi di G.B. Mustica editammo “Greci ed Italici nel Matauro Marro” (la fascia di territorio del Metauro Marro è quella che interessa i Comuni di Gioia Tauro, Rizziconi, Taurianova, Molochio, Terranova) e “I Paesi del Marro all’alba del mondo moderno”. E’ il turno di Speziale con “Locri Epizefiri” che tratta la storia di Lcri dalle origini fino alle invasioni saracene. Poi ancora del prof. Luigi Massara con “nu sonnu stranu”, di Isabella Lo schiavo con “Storia di Iatrinoli, Radicena e Taurianova”.

Viene naturale approfondire verso che tipo di pubblicazioni, verso quali campi o fattori l’Editrice “La Brutia” punta maggiormente la sua attenzione: “Un editore locale, continua il prof. Mazzotta, non può pubblicare dei libri che non abbiano un interesse immediato nelle zone dove si opera. A me interessa pubblicare dei libri, seguendo una linea di ricerca che non si allontani dall’ambito della cultura locale. Che siano opere di letteratura, di storia, di teatro o di folclore, poco importa: quello che mi interessa è il fare costante riferimento a quei canali culturali che ho espresso prima: su questa scia, quanto prima, prevedo di pubblicare un libro sulla storia della Banca Popolare di Polistena, di cui quest’anno ricorre il centenario della fondazione”.

Naturalmente non tutto sempre fila liscio, tanta gente non sa cosa significhi portare avanti delle nuove iniziative editoriali, quanta fatica e quali sacrifici comporta. In effetti, il prof. Mazzotta ci parla anche di alcune difficoltà: “Le difficoltà sono enormi perché per stampare un libro occorrono sforzi economici non indifferenti, con il risultato di un assorbimento limitatissimo che, spesso, non riesce neppure a colmare le spese iniziali. Il lavoro editoriale è, soprattutto, una fatica, anche perché non si possono stampare libri senza nessun contributo… la Regione ti ignora, mentre le biblioteche scolastiche e comunali, con i centri di lettura, non collaborano in nessun modo a valorizzare le pubblicazioni. Per l’esperienza fatta posso liberamente affermare che questo mio lavoro è veramente un’opera di mecenatismo senza alcun fine di lucro”.

Non si può non percepire il lavoro dell’Editrice “La Brutia” come importante, soprattutto per la possibilità che offre di mettere in evidenza tutti quegli aspetti della nostra cultura, interessanti e meritevoli di essere divulgati, che non entrano nei canali “ufficiali” che trasmettono la cultura nel nostro Paese. Le problematiche che emergono dalle parole del prof. Mazzotta, giovano anzitutto a sottolineare come siamo inseriti in una realtà culturale che ha bisogno di essere presa sul serio. In questo senso il lavoro dell’Editrice “La Brutia” costituisce un buon esempio.

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