ABBATTUTI I CIPRESSI DEL CIMITERO
I “clamori istintivi” sulle preoccupazioni che, nei mesi scorsi, tante persone hanno manifestato nel contestare la decisione di procedere al taglio di alcune piante secolari di cipresso poste all’ingresso del cimitero; l’ansia per la sorte dei secolari cipressi, i legami “culturali e ambientali” da più parti sbandierati a difesa della componente “paesaggistica” che i cipressi rappresentavano nel nostro paese, sono svaniti nel nulla visto che, nei giorni scorsi, nel silenzio e disinteresse più completo di tutti, i cipressi che si trovavano ai lati dell’entrata del cimitero sono stati tagliati.
A ben guardare come la vicenda è iniziata ed è andata a finire, c’è da dire che, forse, l’attenzione per la sorte dei cipressi si è radicata più per interessi squisitamente contingenti e personali e non per i legami culturali e paesaggistici sbandierati al momento in cui si sono manifestate, da più parti, le perplessità circa l’opportunità, o necessità, di procedere al taglio degli alberi.
Certamente, dopo l’abbattimento dei cipressi, è cambiato l’aspetto del cimitero, insieme al cospicuo bagaglio di suggestioni simboliche che la presenza dei vecchi alberi era in grado di evocare: la vista degli alti cipressi rimandava a una invasione repentina di ricordi d’infanzia, di volti cari che non ci sono più, e con il pensiero si andava a meditare su quanto, ancora, la vita ci riservava.
I cipressi erano lì a mormorare, a chi entrava nel cimitero a visitare i propri cari, la voce dei propri familiari che lì riposano, come sentinelle a guardia dei tristi ricordi che in ognuno di noi, oltrepassando quel cancello, riaffiorano nelle sembianze delle persone che abbiamo di più amato.
Ora i cipressi non ci sono più… entrando nel cimitero si vede solo lo spazio vuoto lasciato libero dalle “sentinelle” dei nostri cari che lì riposano… e, mi piace immaginare che almeno loro, nel silenzio delle loro tombe, hanno versato una lacrima e un sospiro per l’abbattimento dei loro “amici di un tempo migliore”…
Altro non voglio dire…
Pubblicato a Marzo 2012
Vedi le foto …:
C’è ben poco da commentare, purtroppo! Se la strage di cipressi secolari è avvenuta “nel silenzio e disinteresse più completo di tutti”, posso solo chiedermi quali siano i valori in cui credono i cittadini di Galatro…………….
Che Dio li assita!!!!