AI MIEI LETTORI
Ai miei lettori.
Sono più di quarant’anni che scrivo articoli, e quarant’anni non sono un giorno, tanto per citare Eliot. Il tempo non è certamente poco e, direi una cosa non vera se non dicessi che, dentro i confini di questo mio scrivere, c’è molto anche della mia storia personale.
Mi piace soffermarmi sulle sensazioni che più volte ho provato nello scrivere, sul grande senso di libertà e di “servizio” che provo quando mi trovo davanti alla pagina bianca che aspetta uno dei miei tanti, e talvolta disperati, assalti.
Lo scrittore Rainer Maria Rilke diceva che “stare senza scrivere gli sarebbe sembrato di morire”… anche perché, in questo scrivere, apparentemente distaccato ed eterogeneo, poco alla volta, viene fuori la storia, giovane o matura, equilibrata o folle, di chi scrive, che si presenta sempre piena di stupore, poiché il bisogno di comunicare e raccontare le cose che uno vive è percepito come la cosa più importante che, in un determinato momento, ci si ritrova tra le mani.
I fatti della vita, la realtà delle cose con la quale si è costretti a confrontarci ogni giorno, portano chi scrive a misurarsi con la passione che lo anima, nella consapevolezza che solo partendo da uno sguardo positivo, e non solo superficiale, sull’ambiente nel quale viviamo, si può combattere la cultura della negatività e dell’incertezza e si può, realmente, costruire qualcosa di diverso dal debole pensiero che inneggia alla cultura dell’effimero e del nulla, che sempre più ci invade e ci distrugge.
Perché negare come, qualche volta ho avuto l’impressione, con qualche articolo, di andare “sopra le righe”, tal’altra di mancare di prudenza (l’arroganza no!). Che dire… nessuno è perfetto e ci sono anche gli errori… ed io, appunto, in questi anni ho scritto per Proposte, Galatro Terme, e altre testate, più di un migliaio di articoli cercando di trasmettere una testimonianza calda, anche se talvolta drammatica, implorante e giudicante, che smetta di ridurre il mondo a sequenze di dati, la storia come cucitura di eventi, il lettore come puro soggetto passivo che legge.
Più volte mi sono trovato a ragionare, tra me e me, di questo mio scrivere, della fatica e del rischio di farlo diventare un guinzaglio… e vi assicuro che tante volte mi ha sfiorato la tentazione di levarmelo questo guinzaglio, di salutare gli amici che mi seguono forse, più che per la fatica, per la paura che anche un solo lettore si sia stancato a leggermi. Ora non certamente per tirare le somme, mi sembra di scendere da un aeroplano su cui ho volato migliaia di ore: quanto cielo, quanti spazi, quanto tempo a fabbricare parole per dire quello che, in determinati momenti, m’è parso giusto dire.
Fatta questa “personale” riflessione, mi piace rimarcare come nel continuare a “sfornare” articoli, nella sua sorprendente e affascinante “fatica”, nella sostanza, il mio “lavoro” rimane quello che è sempre stato: un gran fritto misto di scritti che mi piace “rubacchiare” un pò dappertutto (non di rado, nella loro estrema semplicità, si sono rivelati caratteristici e originali), e che sono presentati senza alcuna pretesa né di migliorare i costumi, né di peggiorarli.
Non è peccato di presunzione pensare che, nel riproporre in un mio sito tutta la mia, lunga e molteplice, “fatica giornalistica”, non correrò il rischio di appesantire il fardello spirituale di chi ha la pazienza di leggermi. Penso invece, e soprattutto spero, di riuscire a dare la sensazione a chi mi legge, di aver vagato per qualche minuto, nell’aria placida di una delle centomila banali faccende quotidiane, che hanno per teatro un mondo sempre più strampalato, nel quale non fa certamente male, ogni tanto, immergersi nella tiepida tinozza familiare di buoni sentimenti e, perché no!, anche dei vecchi e salutari luoghi comuni.
Mi auguro che, per chi andrà a curiosare nei miei scritti, il tempo dedicato non sia del tempo perso… come quei brani che, dopo averli letti, si buttano via come si fa con la sigaretta quando è arrivata alla fine.
E, facendo mie le parole del Manzoni, se sono riuscito soltanto ad annoiarvi, credetemi non l’ho fatto apposta!
Gramde Michele, un giorno mi spiegherà i come fai a trovare il tempo per tutto quello che fai, a me le giornate volano anche se sono mattiniero e notturno la sera, una giornata mi vola in un batter d’occhio.
Ciao Michele, anche se stasera ho altri problemi, mi voglio complimentare con te perché riesci a trovare il tempo e la passione per fare tante cose.
Ciao Biagio, sei stato il primo a commentare il mio sito. Grazie… mi dici come faccio…. hai presente la pubblicità della Mastercard…. Io penso a trovare gli articoli…. per tutto il resto ci pensa Momo….. ciao Biagio…!
Complimenti Michele, sei il mio cugino maschio preferito e l’intrapresa di queste magnifiche avventure, nelle quali spesso ti inoltri, ti rendono ancor più apprezzabile! Buon “Sangue” non mente….congratulation!!!! 😉 e in bocca al lupo!!!! 😉
Ornellina, grazie per il pensiero… quanto prima metterò l’articolo sul “battito del telaio”…. Un abbraccio a te
bravisssssssimo e complimenti per l’iniziativa.Mi farò sentire.
Ma tu non annoi maiiiii…………………..il pensiero iniziale in alto a sinistra la dice tutta……..grandeeeee cuginoooo………….Ad maiora……………..Baciiiiiiiiiiiii
Grazie Katia…….. chi legge lo fa per se, chi scrive lo fa per gli altri… e come diceva Montanelli, chi scrive deve avere un solo “padrone”… il lettore, perchè è a lui che deve dare conto, forse più che alla sua coscienza….. ciao e grazie!
Caro Michele, sono contento che realizzi finalmente il progetto di cui mi hai spesso parlato. Ti faccio i miei auguri e sono sicuro che nessuno si annoierà e tanto meno butterà via i tuoi brani. La raccolta dei tuoi scritti resterà per noi un piccolo tesoro per attingere ispirazioni e riflessioni su quelle quotidianità che hai voluto descrivere. Non abbiamo bisogno di grandi cose, ma di buoni sentimenti per andare avanti in un mondo che sembra aver dimenticato anche i più semplici valori.
Auguri Michele!
Avanti, sempre avanti!
caro Salvatore, mi fa piacere ricevere un tuo commento di assenso in questo nuova avventura nella quale, insieme a Momo (che ha il carico di tutto il lavoro tecnico) mi sono buttato… Sai ho sempre sostenuto che se riusciamo a fare cose di “poco conto” anche in ambienti che contano poco, possiamo sperare in un mondo migliore… Grazie per l’incoraggiamento, ti abbraccio!
Congratulazioni!!! Michele Scozzarra
Grazie Luigi, sei molto gentile… io cerco di fare di tutto e di più… l’apprezzamento degli amici su quello che faccio è un grande soddisfazione…