Categoria: Archivio

QUANDO PEPPE SGRIZZI CONSEGNAVA I PACCHI DELLA BEFANA… di Umberto Di Stilo

Da queste considerazioni nacque in me l’idea della “Befana del bimbo povero” che fu subito approvata ed incoraggiata dal sindaco Bruno Marazzita. Per trovare i regali per i numerosi bambini poveri del paese, chiesi il contributo a moltissime azienda italiana di dolciumi, di giocattoli e di abbigliamento. Anche se i tempi tecnici erano quanto mai limitati, quasi tutte le industrie interpellate risposero all’appello. Ricordo i pacchi-dono arrivati dalla Motta, dalla Alemagna, dalla Sapori, dalla Rivarossi, dalla Perugina e da tantissime altre aziende di importanza nazionale.

CENNI STORICI SULLE TERME DI GALATRO

Il contenuto di questo servizio è soltanto una parte, riferita solo alla Storia delle Terme di Galatro, estrapolata da una delle tante relazioni che la Dottoressa Carmelina Massara ha elaborato ogni anno, da inviare agli organi regionali competenti per l’accreditamento della struttura termale galatrese al Servizio Sanitario Nazionale.

GALATRO AL MIO SGUARDO di don Rocco Distilo

Godersi il panorama di Galatro dalla contrada “Farinella”, significa esaltarsi, sognare, volare quasi… Montebello sembra nascere dal fiume Metramo, che gradatamente ascende allargandosi alla base e stringendosi in linee perfette di un triangolo, tutto smeraldi abbacinanti al sole. Colline di ulivi fanno cornice in un giuoco di luci e di ombre; al vertice il bianco Calvario, dominante la piana.

CRISTO E’ MATURATO AL SUD – PARTE SECONDA – ESISTENZIALISMO E “DISPERATA” SANTITA’ DI MICU CICIGNA – di Piero Ocello

Era questo l’uomo Cicigna, il santo della miseria sociale, da tutti amato, che tutti serviva e che contro tutti appariva quasi sempre crucciato. Era il santo prodotto dell’egoismo altrui, l’eroe che, pur disperato in disperata povertà, utilizza il possibile, non vuole accettare la compassionevole elemosina; e non sopporta le zannelle. Eccolo dunque, psicanalizzatelo se volete. Ma credo che sarà difficile cogliere l’essenza dell’anima di Cicigna, senza rinnovare il proprio cuore per diventare, come lui, umilmente protesi alla scoperta del bene. Micu Cicigna dunque, era colui che più di ogni altro esprimeva il dramma umano e sociale della Calabria, desiderosa di vivere, di superare gli abissi.