Categoria: Cultura sotto i massi

MUSEO PARROCCHIALE: IDEA SEMPRE VALIDA — Umberto di Stilo —

A mio giudizio, sarebbe stato opportuno far conoscere ai fedeli quegli interessanti paramenti come testimonianza storica ed artistica dell’antica dotazione di indumenti liturgici della chiesa galatrese. A tal fine ritenemmo fosse necessaria la creazione di un piccolo museo parrocchiale da ubicare nel salone annesso alla chiesa san Nicola.

IL CLERO UXORATO NELLA CALABRIA GRECA E IL CLAMOROSO CASO DI ANTONIO ASPREA

Nella ricostruzione storica ed antropologica che Angelo Labrini consegna alla storia, don Antonio Asprea è ricordato anche come apprezzato e ricercato oratore sacro, qualità che ebbe modo di perfezionare nel corso degli otto anni di “esilio” che, dopo essere stato privato della titolarità parrocchiale di Gallicianò e Condofuri, gli sono stati inflitti dal vescovo della diocesi nella speranza di riuscire a portarlo sulla retta condotta e di allontanarlo dalla “signora Giovanna”.

BRACIERI AL CORTEO FUNEBRE

Negli anni passati, in tanti paesi, ai funerali vi erano le donne, le “prefiche”, o “chianci morti”, assoldate per esaltare i pregi, le virtù dei morti; ma accanto a queste, soprattutto nel nostro paese, vi erano delle donne che si collocavano ai lati della bara e accompagnavano il morto fino al cimitero portando sulla testa un braciere con carboni accesi.

DOPO IL CONTE RODI, “L’AMARCORD O LA BAARIA GALATRESE” CONTINUA CON I RICORDI DI PEPPE OCELLO

L’intervento dell’amico Peppe Ocello si presenta come una testimonianza viva, che va a collocarsi egregiamente con quanto ha scritto il conte Rodi Morabito, ed io nel ringraziarlo sono contento di pubblicare integralmente tutta la sua vibrante testimonianza, che si richiama ad una epoca i cui volti, almeno quelli della mia età ancora non hanno dimenticato e ne conservano un affettuoso ricordo.

CRISTO E’ MATURATO AL SUD – PARTE SECONDA – ESISTENZIALISMO E “DISPERATA” SANTITA’ DI MICU CICIGNA – di Piero Ocello

Era questo l’uomo Cicigna, il santo della miseria sociale, da tutti amato, che tutti serviva e che contro tutti appariva quasi sempre crucciato. Era il santo prodotto dell’egoismo altrui, l’eroe che, pur disperato in disperata povertà, utilizza il possibile, non vuole accettare la compassionevole elemosina; e non sopporta le zannelle. Eccolo dunque, psicanalizzatelo se volete. Ma credo che sarà difficile cogliere l’essenza dell’anima di Cicigna, senza rinnovare il proprio cuore per diventare, come lui, umilmente protesi alla scoperta del bene. Micu Cicigna dunque, era colui che più di ogni altro esprimeva il dramma umano e sociale della Calabria, desiderosa di vivere, di superare gli abissi.

QUANTI PATRIMONI NASCOSTI DA SCOPRIRE CI SONO NEI NOSTRI PAESI…?

Penso che pochi sanno, per esempio, dell’esistenza di una piccola chiesetta (praticamente un grande stanzone) proprio all’uscita dell’autostrada, proprio entrando a Palmi, sulla sinistra dopo il distributore di benzina. Io l’ho “scoperto” per caso mentre parcheggiavo la macchina per entrare in un caseificio. Scoperta la mia, forse, di scarso rilievo… ma quanta tristezza ho provato al pensiero che, anche questo, è solo un piccolo esempio che possiamo portare a testimonianza di un degrado e un abbandono quasi sempre colpevole.

UCRAINA… NEL 2016 ANCORA ATTUALE L’INTERVENTO DEL CARDINALE SLIPYI AL SINODO

Nel febbraio del 2014 la Chiesa ortodossa è scesa sulle piazze a fianco dei cittadini Ucraini. Le immagini che avevo visto mi hanno riportato all’intervento fatto a Roma, al Sinodo il 23 ottobre del 1971, dal Cardinale Josyf Slipyi, e ho scritto una nota che riporto integralmente di seguito.