DOMENICO ESPEDITO CALOPRESTI: DA SOLO LUNGO IL “SENTIERO DEL BRIGANTE”
Percorrere chilometri a piedi, immersi nel silenzio della natura, attraversando rovine millenarie, storiche località, vecchi borghi o silenziosi boschi: sono sempre di più gli italiani che decidono di intraprendere un solitario cammino e si moltiplicano gli itinerari a piedi. Il territorio calabrese è un vero e proprio museo naturale e scientifico a cielo aperto, c’è solo l’imbarazzo della scelta per ritrovarsi immersi in un ambiente selvaggio e un po’ misterioso, dove vivere appieno la natura e lasciarsi sorprendere dalle meraviglie della nostra Calabria.
Intraprendere un viaggio del genere significa condividere ogni volta un percorso di scoperta: dei territori, dell’ambiente naturale, delle culture che si incontrano lungo i percorsi scelti, lungo sentieri di montagna e di pianura, attraverso ambienti unici e avventurosi, respirando aria pulita e utilizzando tutti i sensi per assaporare ogni istante del viaggio.
In questo mese di agosto, il caro amico e collega Espedito Domenico Calopresti, trekker ed alpinista, ha percorso in solitaria ed autosufficienza il “Sentiero del Brigante”, uno tra i più impegnativi sentieri a lunga percorrenza dell’Appennino calabrese. Questo itinerario di 120 km, con partenza da Gambarie e arrivo a Stilo, attraversa la zona di crinale dell’Aspromonte e delle Serre Calabre, e rappresenta uno dei percorsi tra i più suggestivi della Calabria: il sentiero si sviluppa quasi interamente al di sopra dei mille metri, attraversando sia zone antropizzate che selvagge e disabitate, attraverso montagne e profonde valli.
Camminare significa condividere un percorso fatto di ambienti unici e avventurosi che fanno assaporare il gusto della scoperta del bello in ogni istante del viaggio. Nel percorso fatto da Domenico Calopresti non sono mancati i punti di interesse storico-culturale, quali lo Zomaro, il Passo del mercante (ove vi erano le fortificazioni costruite tra il 72 ed il 71 a.c. dal proconsole romano Marco Licinio Crasso a difesa dell’esercito di Startaco), il polo siderurgico di Mongiana o l’insediamento borbonico della Ferdinandea.
Nell’itinerario seguito, lontano dalle rotte del turismo tradizionale, forte è stato l’impatto con la flora e la fauna della Calabria meridionale in cui la natura incontra la ricchezza della storia e fa vivere una esperienza unica e irripetibile. C’è anche da dire che il percorso è stato eseguito, per la prima volta, in solitaria ed autosufficienza, considerato che non vi è stato alcun aiuto o appoggio esterno nemmeno per gli approvvigionamenti o per le soste, tanto meno è stato utilizzato alcuno strumento elettronico, compreso gps, limitandosi semplicemente, per esigenze di sicurezza, a comunicare periodicamente la propria posizione.
Tale scelta volontaria è maturata nel Calopresti, in seguito alla decisione di affrontare questa prova facendo esclusivo riferimento alla propria conoscenza e determinazione, ed al fine di valorizzare un particolare modo di vivere intensamente il territorio, nella massima immedesimazione possibile tra il viaggiatore e l’ambiente che lo ospita, dentro una terra magica e misteriosa, ricca di paesaggi caratteristici, antiche fortificazioni e borghi bellissimi: storie di rocce e paesaggi modificatisi nell’arco di milioni di anni, storie di acqua e di boschi, storie di uomini che hanno dato un’impronta umana e culturale unica a questi territori.
Per tutto questo è importante dire che, attraverso questo suo cammino, l’amico Domenico Calopresti ha lanciato un messaggio che vuole essere un invito a non dimenticare la natura che ci circonda, sovente sfregiata dalla opera e dalle azioni dell’uomo, ma ultimo baluardo a difesa della nostra cultura, delle nostre tradizioni e del nostro straordinario territorio.