DOPO SEI MESI DI SILENZIO …
Dopo quasi sei mesi di silenzio, preceduto da una affascinante “fatica”, nel lavoro per la creazione di questa mia pagina web, riprendo la pubblicazione dei miei articoli, anche con l’intento di rompere una personale fastidiosa apatia nello scrivere, che ormai dura da tempo e non mi va proprio di prolungare oltre. Ed in questo “silenzio”, più di una volta mi è capitato di andare con il pensiero al bisogno di interrompere questa fatica nello scrivere… anche se mi piace riportare, ancora una volta, quello che Rilke descriveva dicendo che “stare senza scrivere gli sarebbe sembrato di morire”… perché, in questo scrivere, apparentemente distaccato ed eterogeneo, i fatti della vita portano chi scrive a misurarsi con la passione che lo anima, nella consapevolezza che solo partendo da uno sguardo positivo, e non solo superficiale sull’ambiente nel quale viviamo, si può combattere la cultura della negatività e dell’incertezza e si può realmente costruire qualcosa di reale e di diverso dalla debole filosofia, che inneggia alla cultura dell’effimero e del nulla.
E poi, lo scrivere, così come da me è concepito, deve essere accolto nella sua interezza (tenendo conto dei periodi di “vuoto” e “silenzio” che hanno pure la loro importanza) riuscendo ad indirizzare lo sguardo non solo quello che viene scritto, ma soprattutto sulla persona da cui quello scritto proviene (comprese le motivazioni, espresse o meno, dei lunghi, o brevi, periodi di silenzio).
Ritengo importante rimarcare questo aspetto, perché senza di questa considerazione, e soprattutto comprensione, anche lo scritto più bello ed appagante, può rivelarsi vuoto e menzognero.
Fatta questa doverosa precisazione, che ha avuto il solo scopo di rompere un pò il ghiaccio che più di sei mesi di silenzio hanno, inevitabilmente, formato… mi basta avvertire il lettore, che continuerà ad avere la pazienza di leggere le cose che andrò a scrivere, che non noterà delle sostanziali differenze con quanto fino ad ora ho scritto…
Ho avuto modo, in questo periodo di silenzio, di rileggere le cose che ho scritto ed ho rilevato che tanti articoli sono stati scritti, per così dire, “in fretta“… con tutti i rischi che la fretta comporta. Per questo, nel rileggere i miei “vecchi” articoli, non di rado, mi sono accorto di aver commesso “non pochi superficiali e banali errori”.
Dopo questo periodo di “riposo” penso che, con i prossimi articoli, proprio come sottolineava Guareschi, “il respiro sarà lo stesso, la stile pure e, sicuramente, non mancheranno, altri errori… più profondi e solidi…!”
E se i lettori che si addentreranno nella mia pagina web, avranno la bontà di leggermi, voglio confidare che su tutto questo, ci passeranno sopra…
Per il resto non cambierà proprio nulla… e se in questa ripresa, così come ho sottolineato altre volte, riuscirò solo ad annoiarvi, vi assicuro che non l’ho fatto apposta…