LA COMPAGNIA “VALLE DEL METRAMO” PORTA IN SCENA “A FAMIGGHIA DIFETTUSA”
Quest’anno la “Compagnia Teatrale Galatrese “Valle del Metramo” porterà, non solo sulle piazze della nostra provincia, la divertente commedia in due atti di Calogero Maurici dal titolo “A famigghia difettusa”. Sono assicurate tante risate in due ore di puro divertimento, prendendo di mira i vari componenti della famiglia “difettusa”, personaggi che in modo autoironico e senza mai eccedere si mostrano nei loro piccoli difettucci. L’esperienza galatrese del teatro continua dunque, come riscoperta e riappropriazione di una storia sulla vita di oggi nel suo “incontro” con tutta una tradizione, una cultura, una memoria da recuperare e valorizzare, resa possibile dalla bravura degli interpreti, tutti galatresi, che si fanno carico di portare avanti una esperienza teatrale che si presenta come un’avventura che ha a cuore molto di più che la riuscita di una bella recita.
Questi nostri paesi hanno bisogno di questo genere di manifestazioni culturali, nella speranza che possano contribuire alla rivalutazione, in termini culturali precisi, del concetto negativo che si ha della nostra terra. Questo lavoro, sottilmente, rappresenta una proposta provocatoria per il nostro ambiente: nel lavoro di una Compagnia teatrale c’è un messaggio di cultura e adattamento alla storia ed alle tradizioni di un determinato ambiente, testimonia come l’uomo di oggi può benissimo vivere ricco e comodo, senza zappare o far pascolare le mucche, ma non potrà mai pensare di poter fare a meno delle sue esigenze fondamentali di comunità, di lavoro creativo, di rapporto con l’ambiente e le sue tradizioni… e di tentare di riuscire a trasmettere tutto questo!
La trama della commedia parla di un fidanzamento particolare: una ragazza si innamora di un balbuziente. Quando il padre lo viene a sapere rimane colpito di fronte ad una realtà che mai si sarebbe aspettato: tutti hanno dei difetti, dallo zoppo a chi ha la gobba, fino al balbuziente. A fare da cornice a queste paradossali vicende familiari si inserisce il personaggio di una vedova, vicina di casa, con l’assillo del malaugurio, che vede ovunque incidenti, lutti e disgrazie. “A Famigghia difettusa” è stata scritta dal poeta e drammaturgo Calogero Maurici che, in una intervista dichiara: “Non mi permetterei mai di prendere in giro persone con qualche handicap per far ridere, anche perché sono quelli che sanno dare più amore, visto che in questa società pochi sanno dare senza ricevere. Da loro c’è sempre da imparare… poi io sono uno che ha sofferto tanto per motivi di salute, quindi so cosa significa la vera sofferenza. Questa è una commedia come tante, un modo come un altro per fare teatro e possibilmente riflettere. C’è chi scrive di malattia, di amori e tradimenti o di altro, io ho voluto scrivere di difetti, anche per far capire che nessuno è perfetto”.
La Compagnia teatrale “Valle del Metramo” vede nella presentazione di questa bellissima commedia, un cast eccezionale ormai cresciuto, con l’aggiunta di nuovi elementi, che stanno lavorando con grande entusiasmo. Assieme a Raffaele Ruggieri, che oltre che regista è anche interprete della commedia, vi è un cast meraviglioso composto da Nicolina Romeo, Anna Maria Liotti, Alessandro Distilo, Michele Furfaro, Teresa Furfaro, Peppe Romeo e Marianna Furfaro. La scenografia è stata curata da Carmela Pronestì, Rosetta Scinica ha il ruolo di aiuto-regia, Caterina Franzè assistente di scena. Il montaggio musicale e la grafica sono curate da Enzo Galatà.
Possiamo ben dire che siamo davanti alla “messa in scena” di una commedia che esprime un’anima popolare semplice, che contiene una percezione della vita come qualcosa di “bello”: la vita, questo gioco serio che diventa il campo della fantasia e del sogno, che riesce a creare uno “spettacolo” che si muove come su un filo di rasoio, in una sottile dialettica tra verità e finzione, tra sogno e realtà, dentro una carica umana che è l’anima intorno alla quale tutto si muove: la felicità, l’ambizione, gli idoli, la miseria, la povertà, l’ironia, la misericordia. Teatro, dunque, come riscoperta e riappropriazione di una storia, con tutta una tradizione, una cultura, una memoria da recuperare e valorizzare. Bravi, continuate…
Davvero interessante. Non conosco il drammaturgo Calogero Maurici, ma a ben vedere mi riporta alla pirandelliana memoria…. Bravo assolutamente lui e bravi i nostri attori. Se avete una registrazione sarei felicissimo di poterla vedere.