LA PASQUA CI DICE CHE IL SEPOLCRO E’ VUOTO…

L’HO SCRITTO PER PASQUA…  (10)

Come ogni anno, terminata la Via Crucis scendiamo di passo svelto dal Calvario fino al paese. Qui come altrove, chissà quanta gente, indifferente, ci ha visto passare ed è rimasta in casa come se niente fosse. Chissà se sarà stato così anche “quella” sera di Gerusalemme: “Hai saputo? Hanno crocefisso quel Rabbi, quello che faceva miracoli… Ah, davvero? Senti, parliamo di cose più importanti, chissà dove posso trovare qualcosa da portare a casa per mangiare“.

Allora come oggi, sono solo un pugno di persone coloro ai quali veramente importa la vita di quello “Sconosciuto”… allora come oggi, la vita va avanti, nell’assenza di ciò che “vale”, di ciò che dovremmo avere di “più caro”… allora come oggi, la vita va avanti fino alla morte che sempre arriva inattesa e inevitabile… con la sensazione di non avere mai “vissuto!”.

Già… inventiamo scuse per non vedere Gesù sotto il peso della Croce, perché altrimenti dovremmo incominciare anche a vedere i “nuovi poveri” che ci circondano oggi, che non sono solo, o soltanto, quelli che non hanno i soldi e non possono permettersi degli stili di vita da ricchi; dovremmo modificare, e di molto anche, la nostra visione sulle persone che, per un motivo o per un altro, abbiamo accanto, dovremmo modificare anche le nostre parziali, egoistiche e limitate valutazioni su tutto ciò che ci sta intorno.

Invecchiati a causa di un tenore di vita ricco, quanto disumano, dovremmo abbattere le barriere della miseria morale in cui sono sommerse le vite di tanti di noi, e scoprire le potenzialità umane, tenute celate per pigrizia, grettezza, cattiveria…dovremmo assumere a metro di paragone per la nostra vita, la grandezza di un Dio che si rivela a noi nel volto sfinito di suo figlio caduto a terra sotto il peso della Croce.

Durante la Via Crucis, tante persone sono rimaste in disparte, quasi senza accorgersi di ciò che stava accadendo: c’era chi oziava nei bar, o nei soliti punti di riunione, magari discutendo del tempo che sta cambiando, augurandosi di non avere rovinato il “giorno di pasquetta”…

Tanti negozianti sono stati dietro il banco, come sempre, indifferenti e estranei: qualcuno ha dato una lieve sbirciata dalla finestra, altri sono rimasti indifferenti a tutto. E’ il giorno della morte, eppure la morte, sarà sconfitta; la morte sarà sconfitta, anche se nessuno l’ha capito, o non gli importa, o non ci crede. La morte sarà sconfitta dal Risorto…

Ma già è sera quando la Via Crucis finisce, e poi domani sarà mattina, e poi ancora.

Il sepolcro è vuoto, tutto è cambiato… è realmente e veramente risorto, anche se oggi, a differenza dei tempi di Tommaso, quando si voleva “toccare e vedere” per credere, oggi siamo arrivati al punto che non si crede neppure dopo che si è “toccato e veduto”.

Ma Gesù, proprio nella sua settimana di Passione ci fa capire che il bene non ha bisogno di grande rumore: il bene, come il seme gettato nella terra, deve prima mettere le radici per poter, poi, perforare la terra.

Il male non vince, non potrà mai vincere, anche se per qualche tempo può trionfare, solo non bisogna perdere la speranza della vittoria del bene, anche se, talvolta, nelle nostre vite, è così poco visibile. Ciò che è bene, ciò che è nobile, ciò che è stato edificato su Dio attraverso la preghiera, la fatica, la sofferenza anche se oggi e a terra, imbrattato di sputi, coperto di sporcizia, umiliato e deriso da tutti: risorgerà!

Risorgerà perché sotto tutta questa sofferenza, sotto il peso della Croce, nonostante tutte le apparenze, abbiamo visto non una persona sconfitta, non una persona umiliata e offesa, ma Colui che è passato per il mondo annunciando che Dio è la Buona Novella per l’uomo di ogni tempo e di ogni condizione sociale.

Anche noi, a distanza di oltre duemila anni, abbiamo sempre più vivo davanti a noi, Colui che ha aperto nuovi spazi per la pienezza dell’esistenza umana e nuovi ambiti per la libertà di ogni uomo, per la creazione di un mondo nuovo, riconciliato e giusto. Basta solo non chiudere gli occhi.

ARTICOLO PUBBLICATO A PASQUA DEL 2013

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