MAGGIO, MESE DI MARIA: BEATA PERCHE’ HAI CREDUTO
Maggio è il mese di Maria. Il suo “fiat” rappresenta l’atteggiamento perfetto di una creatura di fronte al suo Creatore. La nobiltà dello spirito umano è misurata non dalla funzione ch’esso deve compiere, ma dalla libertà sua, cioè dalla adesione al disegno della volontà divina. La grandezza propria di Abramo non fu nel sentirsi chiamato da Dio: “Abramo, Abramo”, ma nella risposta pronta: “Eccomi”. Così come la risposta di Maria: “fiat-eccomi”, la parola dell’amore antico, dell’amore che riesce a camminare anche nelle tenebre della notte… e dell’amore nuovo, quello che cammina nello splendore del giorno.
Dove stia l’essenziale valore dl gesto umano di Maria, lo ha compreso molto bene Paul Claudel quando ne “L’annuncio a Maria” fa dire a Violaine: “Santità non è andare a morire in terra di Pagania, o baciare sulla bocca un lebbroso, ma fare la volontà di Dio, prontamente, sia che si tratti di restare al nostro posto, sia che si tratti di salire più in alto”.
Scriveva Dostoevskij: “Se mi si dimostrasse che Cristo non è nella verità, e se fosse dimostrato matematicamente che la verità non è in Cristo, preferirei comunque restare in Cristo che con la verità”. Maria è benedetta perché ha “creduto”, oltre ogni evidenza. La verità gli fa rispondere: “Come è possibile?… Non conosco uomo…!”. E di questo era più che certa, questa era la verità; ma dall’altro lato c’era Cristo, c’era da accogliere il Figlio dell’Uomo.
Per questo di fronte alla verità del “non conosco uomo”, è prevalso il “fiat”, l’adesione alla volontà del Signore… e quindi l’accettazione di Cristo!
In occasione della venuta della statua della Madonna di Fatima a Galatro, una sera del novembre del 2012, con il direttore Carmelino Cordiani, in una delle tanti nostre discussioni serali, mi ha detto che “non era certo della data esatta del pellegrinaggio della Madonna dei Poveri”. Poi ha continuato: “ho controllato sul mio diario. La statua è arrivata il 17 gennaio 1999 ed il 21 siamo andati ad accompagnarla a Seminara. Uscendo dalla Chiesa è stato intonato il canto …nui simu di partenza… sul mio diario ho anche riletto che la sera del 17 gennaio 1999, l’allora Sindaco (Angelo Cuppari) si inginocchiò e pianse. Io avevo il cuore gonfio per Maria… lui per Lisa”.
Lo ricordo anche io quel momento, e su Proposte di Nicotera ho pubblicato integralmente il saluto del direttore Carmelino Cordiani alla Madonna, che letto alla luce di quanto mi ha riferito (sulle intenzioni per Maria e Lisa), assume oggi un valore che il tempo non ha sminuito.
“ … Alla messa solenne di chiusura del Pellegrinaggio, presieduta dal Vescovo della Diocesi, Mons. Domenico Crusco, e davanti alla Madonnina in legno (alta poco più di 80 centimetri, che l’Autore ha voluto rappresentare incinta, nonostante tiene il Bambino in braccio), dopo i ringraziamenti e le considerazioni di don Agostino Giovinazzo, Parroco di Galatro, e del Sindaco Angelo Cuppari, il Prof. Carmelo Cordiani, direttore didattico del Circolo di Giffone, nel rivolgere un messaggio di saluto al Vescovo, ha voluto anche presentare una reale e sincera testimonianza sul significato che ha avuto per la gente di Galatro la tappa del Pellegrinaggio. Mi piace riportare integralmente il suo intervento, perché lo ritengo un chiaro, vero e significativo giudizio, scaturito dalla riflessione di un uomo di fede, oltre di grande cultura:
“Eccellenza Reverendissima, la Sua presenza completa questo storico incontro di fine Millennio. La Madonna dei Poveri, la riconciliatrice tra l’uomo e Dio, apre i cuori alla speranza di un nuovo Millennio illuminato dalla verità di Cristo. Questo è il messaggio che ognuno, nei tre giorni di colloquio con l’Ospite tanto atteso e desiderato, ha colto e lo custodisce come dono prezioso. Alla Madre dei poveri abbiamo raccontato noi stessi: le gioie, le ansie, le sofferenze, le debolezze che sostanziano la vita dei poveri. Nelle Sue mani abbiamo affidato il nostro presente e il domani dei nostri figli.
Il Millennio che sta per concludersi lascia un mondo assetato di verità. Si è colto sul volto di ciascuno, quando la nostra Comunità attendeva, in preghiera, l’arrivo della Madonna pellegrina. C’era dentro la voglia di comunicare con chi sa ascoltare e con chi sa dare la risposta che ognuno vuole sentire. Poi l’emozione è esplosa: negli applausi, ma anche sui volti rigati di pianto. E tanta serenità per trovarsi in compagnia di chi sa capirci. Al saluto del nostro Parroco si è unito quello del Sindaco, il cittadino che ci rappresenta. Un saluto distinto, una preghiera per chi soffre, un atto concluso in ginocchio, per consacrare Galatro alla Madonna dei poveri. Ecco la garanzia per il domani. Siamo stati consacrati alla Madonna dei poveri. Apparteniamo al Suo popolo che ha voluto visitare, pellegrina per amore. Durante la Messa dedicata ai bambini della scuola elementare, il Sacerdote ha consegnato ai piccoli, straordinariamente attenti, una parola d’ordine, quale efficace deterrente nelle insidie della vita: Ave Maria. E’ il saluto che ha dato all’uomo la dignità di creatura rigenerata, figlio del nuovo patto, sottoscritto anche da questa umile creatura. Faremo nostro il saluto e lo ripeteremo sempre, come ricordo di questo incontro. A Vostra Eccellenza che ha mandato la Madonna dei poveri a visitare il Suo popolo e ai sacerdoti che si sono prodigati per dare senso e valore a questi tre giorni, il nostro grazie nella certezza che lo nostra Ospite lascia Galatro aperta ad una nuova vita”.Pubblicato a Maggio 2014