SE OGGI DI CRISTO NON SI PARLA TRA PERSONE “EDUCATE”… IO VOGLIO ESSERE “MALEDUCATO”
Ci stiamo avvicinando al Natale, ma ancora una volta dobbiamo costatare che oggi di Cristo non si parla tra persone “educate”, neanche in tante Chiese, dove è stato ordinato di rispettare il “politically correct” imposto dal “nuovo potere”.
Ma io voglio essere maleducato, rozzo, “politically incorrect”, e ne parlo… e pure tanto. Sto preparando, con molto ritardo rispetto agli anni passati, l’occorrente per il “presepe in casa Scozzarra 2016,” per ricordare l’evento più importante della Storia: la nascita di Cristo. Anche perché se ci penso bene, non credo che vi sia nella storia dell’arte cristiana un “avvenimento” che abbia avuto più riproduzioni plastiche o pittoriche di quello della nascita di Gesù a Betlemme, anche se, spesso, non si riesce a superare la soglia di un compiacimento estetico o sentimentale, perché, impregnati di tanto paganesimo che abbiamo intorno, rischia di venire meno la consapevolezza dei segni che la tradizione e la storia ci hanno consegnato.
Ebbene sì, lo ammetto, lo dico, lo confesso… intendetela come volete, se tra persone “educate” non si parla più di Cristo, se nelle case delle persone che sono “state educate” non c’è traccia del presepe… io voglio essere maleducato, scostumato, rozzo e molto altro ancora, e con Dostoevskij non smetto di ripetere che: “Al mondo c’è stato soltanto un personaggio bello e positivo, Cristo, tantoché l’apparizione di questo personaggio smisuratamente, incommensurabilmente bello costituisce naturalmente un miracolo senza fine… Tutto il Vangelo di Giovanni è concepito in questo senso: egli trova tutto il miracolo nella sola incarnazione, nella sola apparizione del bello …”.
E nei prossimi giorni, praticamente per tutta la novena di Natale, ogni sera pubblicherò un mio articolo “che ho scritto per Natale”, sperando di non annoiare nessuno, e, per dirla scomodando il Manzoni: “Questi scritti ci sono parsi così giusti, che abbiam pensato di metterli qui, come il sugo di tutta la storia del mondo. E se non vi sono dispiaciuti affatto, vogliatene bene a chi li ha scritti… Ma se invece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta”.