Michele Scozzarra Web Page Blog
In questo periodo, sono state tante le provocazioni che mi hanno portato a chiedermi: “Che società possiamo mai pensare di costruire se non ci decidiamo a ricollocare al centro della nostra vita il rispetto e l’attenzione per i nostri fratelli, quando questi si trovano nei momenti più difficili, cioè nella malattia, nella miseria, nella vecchiaia, nella disperazione e nella morte?”
Nel febbraio del 2014 la Chiesa ortodossa è scesa sulle piazze a fianco dei cittadini Ucraini. Le immagini che avevo visto mi hanno riportato all’intervento fatto a Roma, al Sinodo il 23 ottobre del 1971, dal Cardinale Josyf Slipyi, e ho scritto una nota che riporto integralmente di seguito.
Questo di getto… come commento all’espressione del gigante che è don Camillo… dove l’espressione che il predicare male è peggio del razzolare male…è sempre più evidente ai nostri occhi.
Il 2 novembre di ogni anno si ricordano i morti. E’ strano vedere come proprio in questi giorni, giornali e tv, sempre pronti a parlare e scrivere di tutto, evitano di parlare proprio di questo “fatto”: la morte… questa “usanza” che, come diceva ironicamente Borges, prima o poi tutti dobbiamo rispettare.
Madonnina cara aiutaci a domandarci cosa trasmettiamo alle generazioni che verranno dopo di noi… abbiamo ricevuto il Figlio non per tenerlo nascosto, ma per consegnarlo agli altri. Eppure noi che dobbiamo essere la memoria viva del passato non abbiamo più memoria”!
Nei giorni 27 e 28 ottobre 2016, a Rizziconi nell’auditorium diocesano “Famiglia di Nazaret”, si terrà l’annuale Convegno Pastorale Diocesano che quest’anno avrà come tema: “Con Maria, Amoris Leatitia, Madre, Maestra e Regina di Misericordia”.
La signora Rosina Lamanna era una donna buona e gentile: ci sono persone buone per nascita, persone che imparano ad esserlo e persone che sono naturalmente buone, e rafforzano ulteriormente questa loro qualità lungo il percorso della vita; inoltre, capita tante volte che la bontà innata si sposi con la modestia e con la riservatezza, tanto da rendere difficile individuarla.
Nello scrivere dell’artista galatrese Aldo Cordiano, emerge anche una bella pagina di storia “nostra”, tutta galatrese, sconosciuta a tanti e legata alla Parrocchia, a don Agostino, ad una affascinante pagina di storia della Chiesa di Galatro.
Era il 14 luglio del 2012.In una delle tante nostre conversazioni serali con il prof. Carmelino Cordiani, ad un certo punto mi dice: “Gradirei un commento su “Si salvi chi può”. Grazie”.
La mia risposta fu immediata: “Lo farò con molto piacere. Nei prossimi giorni…”. E l’ho fatto…!
“A piede libero” l’ho scritto su Proposte nel maggio del 1995, con l’intento di far vedere come spesso la realtà supera la fantasia. Una cosa del genere “nemmeno Eduardo, nemmeno Totò: è una scena fuori dal tempo…”. Troppo bella…!