RELIQUIE IN VENDITA…
“Vendeva su eBay, a un prezzo compreso tra 5 e 10mila euro, una spina della corona di Gesù e una parte della spugna imbevuta di aceto che i soldati romani posero sul suo costato”. Con l’accusa di ricettazione, un religioso è stato denunciato dai militari Guardia di Finanza di Cosenza che hanno perquisito la sua abitazione e recuperato le reliquie “attribuite a Cristo”, trafugate nel 2007 dal santuario di Veroli, in provincia di Frosinone. Gli oggetti erano inoltre corredati da una pergamena autenticata che ne attestava l’autenticità. Il religioso, originario della provincia di Cosenza ma che abitava a Roma, è stato trovato in possesso di altre reliquie tra cui una appartenuta a San Francesco di Paola.
Questa notizia mi ha fatto ricordare che, diversi anni addietro, ho riportato in un mio articolo la notizia del Corriere della Sera che, informando di un’asta che si teneva a Parigi, in cui due presunte schegge della Croce di Cristo venivano vendute al miglior offerente, si domandava: “Ma quanto vale la Croce di Gesù Cristo?“.
Possessore della reliquia era un discendente diretto di Edouard Thouvel, Ministro degli esteri francese al tempo di Napoleone III, che ne assicurava l’autenticità, carte alla mano. Ma neppure il documento di accompagnamento scritto dal Patriarca di Gerusalemme verso il 1855, in cui si attestava il carattere sacro di questo frammento “di legno di olivo della Santa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo“, ha eliminato le perplessità del Vaticano, che ha replicato: “Se tutte le presunte reliquie della Croce di Cristo, sparse per il mondo, si potessero riunire, si potrebbe costruire una grossa nave…“. Infatti, a ben vedere, la fortuna di certe “reliquie” ha sancito anche quella degli abili e spregiudicati commercianti che le rifilavano ai pellegrini. Mons. Lorenzo Antonetti, Nunzio a Parigi, a proposito di questa vendita, ha sostenuto: “Innanzitutto bisognerebbe essere certi che il certificato di cui questi signori sono in possesso, si riferisce davvero all’oggetto in questione… E poi la Chiesa bolla come simonia il commercio delle reliquie: il primo dovere di chi ne viene in possesso sarebbe di restituire l’oggetto sacro alla Chiesa. Sempre che si tratti di cattolici…“.
Mi viene in mente una vecchia storia, che mi raccontarono tempo fa: quella di quel tale che recatosi in terra santa, aveva promesso alla vecchia madre di portarle, al ritorno, un pezzo di legno della Croce di Cristo. Ma se ne dimenticò… e per non deludere la povera vecchia, raccolse sulla nave del ritorno un pezzo di legno vecchio e lo consegnò alla madre come una preziosa reliquia.
Questa di fronte a quel legno si inginocchiò, raccolse gente… organizzò preghiere. Il figlio, rattristato, si avvicinò alla madre, con gli occhi bassi per la vergogna, e gli disse: “Mamma, la tua fede è ferma… ma il legno è di una barca!“.
Chi ha orecchie intenda, e non perda di vista l’Essenziale, ciò che abbiamo di più caro nella nostra fede, che è Cristo stesso…