TERREMOTO…
Stamattina siamo stati svegliati dalla scossa di un terremoto di magnitudo 4,2 registrata nel sud della nostra Calabria, in un’area compresa tra Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Una piccola scossa che ha avuto l’effetto del rumore di una sveglia che ci ha fatto svegliare di colpo. E poi i commenti sul web: alcuni semplici note, altri… esagerati! Ma sì, lo sappiamo che in Italia dobbiamo fare i conti con un sisma che ogni tanto ci fa venire la tremarella… ma ogni volta sembra la prima, perché basta un istante per capovolgere il destino. Basta leggere le preoccupazioni dei commenti di oggi per capire che i terremoti ristabiliscono in un momento questa memoria collettiva. Ci sintonizzano tutti quanti sulla lunghezza d’onda delle domande di sempre, quelle sul significato del nostro affannarsi quotidiano… Le tragedie che capitano nella vita di ciascuno, e costellano la storia di tutte le famiglie, ci fanno sentire soli, incompresi dagli altri. Un lutto improvviso, la percezione della fine ci assale come un groppo e non se ne accorge nessuno, mentre le città girano come se niente fosse e tutto sembra sordo alla nostra angoscia. Ormai i funerali metropolitani sono privatissimi, la gente se ne frega, c’ha da lavorare. Ma quando la paura si allarga a un popolo ecco che la solitudine è come se si sciogliesse nelle lacrime di una sola famiglia, ci pare di essere tornati un popolo, con un solo scopo, ci viene in mente che siamo stati stupidi a farci del male: la terra che ha tremato ci univa tutti, perché sbranarci? E’ così, il terremoto ha la forza immane della natura e coinvolge l’intero popolo che si sente privato del suo perno, sbattuto nel vuoto, in balia di mani mostruosamente grandi. Per un giorno, forse due giorni siamo una sola famiglia, ci vogliamo bene, capiamo di più le cose, misuriamo il vero peso del denaro, ci assale l’idea che abbiamo trascurato la semplicità di una corsetta in bicicletta con la tua bambina che dice come vai forte, papà. E vogliamo cambiare, ricominciare…
Bene, per oggi è passato tutto… ma non dimentichiamo le grandi domande che, segretamente, in questi momenti ci nascono dentro…